Lectio magistralis del prof. Alessandro Cavalli “L’Europa divisa: Nord-Sud, Ovest-Est”
L’intervento forza un poco i confini della sociologia esplorando un tema meno tipico: gli squilibri territoriali, che sono segno di fragilità per la coesione degli stati nazionali e soprattutto per un’unione di stati come l’UE. Gli squilibri territoriali nella UE seguono due linee: stati del Sud verso stati del Nord, stati
dell’Ovest verso stati dell’Est, attraverso i due paesi che presentano tratti di forte dualismo. Finora per gli stati membri l’idea di nazione ha garantito livelli sufficienti di solidarietà e di tolleranza. L’UE non può però fare ricorso a qualche idea di “nazione” per garantire il minimo di coesione capace di tenerla
insieme a fronte della ripresa dei nazionalismi e dell’insistenza sul concetto di “interesse nazionale”, specie nei paesi dell’Est. La proposta habermasiana del “patriottismo costituzionale” da un lato e le cosiddette “geografie variabili”, dall’altro, possono costituire, su piani diversi, risposte alla debolezza di vincoli di solidarietà territoriale nella UE, ma non escludono il rischio di smembramento.