Con gli occhi di domani: Culture e linguaggi giovanili: la creatività come risorsa
I giovani anticipano i cambiamenti, li esprimono, li determinano, ne sono i principali protagonisti. Lo studio dei processi di soggettivazione, delle pratiche culturali e comunicative, delle tendenze di consumo, dei gusti e delle manifestazioni della creatività, della sfera emozionale e delle diverse forme di socialità dei giovani permette di cogliere aspetti significativi del loro universo simbolico e, allo stesso tempo, di leggere alcune fra le più importanti dinamiche che caratterizzano la tarda modernità.
Interrogando le nuove generazioni e le loro modalità espressive, possiamo quindi leggere ed interpretare meglio il nostro tempo, coglierne le dinamiche e i processi più rilevanti: come, ad esempio, quelli caratterizzati dalle innovazioni tecnologiche della comunicazione e dei media digitali, che hanno contribuito alla trasformazione delle categorie tradizionali del sapere e della cultura, ma stanno anche generando nuove forme di disuguaglianza sociale e culturale. Oppure quelli derivanti dalla crisi di sistema che ha investito la società contemporanea attivando profondi processi di precarizzazione della vita, riflessi a loro volta nei linguaggi, negli atteggiamenti, nelle aspirazioni, nell’immaginario e nei valori delle nuove generazioni.
Una risposta all’incertezza del presente, così come un possibile fattore di resilienza alla crisi, risiede proprio nella creatività delle nuove generazioni, che si esprime non solo nell’arte, ma porta innovazione in tutti gli ambiti sociali, economici e culturali. Le culture giovanili suggeriscono la possibilità di nuove forme di vita e propongono inedite forme di socialità e di cura degli spazi comuni. Emergono così le pratiche di sharing e di condivisione, dal co-housing al coworking, il recupero e riuso degli spazi dismessi, la valorizzazione e la messa in comune dei luoghi, il riciclo creativo, le pratiche collaborative online e offline.
Nel fluire incessante della vita, le nuove generazioni sembrano cogliere ed interpretare – tanto nelle produzioni culturali ed artistiche quanto nei comportamenti e nelle traiettorie di vita – i segnali distintivi del mutamento.