Il populismo e le sue maschere
Che cos’è oggi il populismo? Quali ne sono le cause e le conseguenze sulla vita quotidiana? In quali fenomeni si manifesta e dietro quali maschere, invece, si nasconde? Che differenza c’è tra qualcosa che è semplicemente popolare e quello che invece viene stigmatizzato come populista? In che modo si usa questo concetto nel senso comune e nel dibattito pubblico corrente? A proposito di quali soggetti lo si predica? E a partire da quali punti di vista, secondo quali attribuzioni di valore e con quali poste in gioco? E, ancora, che cosa ha a che fare con lo stato di salute della democrazia oggi? Ne segnala la crisi irreversibile o esprime il bisogno di realizzarla ad un livello più profondo e radicale? Che ruolo vi giocano i processi di disintermediazione innescati dalla comunicazione digitale? Che effetti determina sui saperi esperti e sulla percezione e legittimazione pubblica della conoscenza scientifica?
Sono questi alcuni degli interrogativi a cui la sociologia può fornire delle risposte. All’incrocio tra postdemocrazia e controdemocrazia, tra ribellione delle masse e rivolta delle élite, tra società verticale e società orizzontale, quello che è certo è che il populismo è un fenomeno cruciale per capire come si stia trasformando la nostra società e il nostro senso dell’essere in comune. E la sociologia ha molti strumenti per aiutarci ad andare oltre le manifestazioni più eclatanti del fenomeno del populismo – e del carico di inquietudini e di indignazione di cui è espressione – ricostruendo le condizioni che fanno sì che esso appaia una via d’uscita dai dilemmi e dai limiti della democrazia, così come dalle assunzioni di responsabilità – istituzionali ed individuali – che essa richiede. Non ci si può infatti limitare a condannarlo come un fenomeno involutivo e deteriore, occorre – come ha osservato lo storico e politologo Pierre Rosanvallon in Pensare il populismo – mettere in campo una “scienza” di quella indignazione nella consapevolezza che il populismo “obbliga a pensare la democrazia per realizzarla meglio”.
Dipartimenti coinvolti nell’iniziativa:
Facoltà di Scienze della Formazione (UNISOB), Dip. Scienze Politiche, Dip. Scienze Sociali, Dip. di Scienze mediche traslazionali (“Federico II”), Dip. Scienze Politiche “Jean Monnet” (“Luigi Vanvitelli”), Dip. Scienze Umane, Sociali e della Salute (Laboratorio di Ricerca Sociale) (UniCassino), Dip. Scienze Politiche e Sociali, Dip. Giurisprudenza e Scienze Politiche, Economiche e Sociali (Piemonte orientale), Dip. Storia, Società e Studi sull’Uomo (UniSalento), Dip. Scienze Politiche, Sociali e della Comunicazione (UniSalerno), Dip. Filosofia e scienze dell’educazione (UniTO)