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Data

16 Ott 2023
Expired!

Ora

9:30 am - 6:30 pm

PER UNA NUOVA IDEA DI UNIVERSITÀ: QUALE MISSIONE PER L’ISTRUZIONE SUPERIORE DEL XXI SECOLO?

Qual è oggi la missione dell’università dopo tre decenni di profonde e sistematiche trasformazioni della sua ragione sociale e istituzionale? Un tempo la risposta a questa domanda sarebbe sembrata piuttosto ovvia: l’università tradizionale aveva compiti ben definiti e caratterizzati, l’istruzione superiore e la ricerca scientifica. Oggi la risposta è più complicata. L’università viene sempre più chiamata a svolgere anche attività cosiddette di terza missione per affrontare le sfide sociali ed economiche della comunità locale e globale. E già qualcuno parla di quarta missione caricando l’università anche della responsabilità di promuovere imprenditorialità e occupabilità. L’idea è che l’università non possa essere più, se mai lo è stata, la classica torre d’avorio impermeabile alla società, ma debba garantire accountability e fornire servizi la cui utilità venga direttamente percepita e messa a valore dai contribuenti.
In questa prospettiva l’Università è diventata una componente della cosiddetta “tripla elica”: in sinergia con l’industria e con il governo, essa deve assicurare il trasferimento tecnologico e favorire lo sviluppo economico per far fronte alle sfide dell’economia della conoscenza. Ma, come le sue missioni, negli ultimi anni stanno aumentando anche le eliche che strutturano il sistema complesso all’interno di cui l’università è chiamata a operare. E così abbiamo visto nascere una “quarta elica” che coinvolge la società civile e le organizzazioni no-profit, e perfino una “quinta elica” che si riferisce specificamente all’emergenza climatica e all’obiettivo di realizzare uno sviluppo sostenibile e compatibile con l’ambiente.
Ma non c’è il rischio che la progressiva aggiunta di nuove missioni (e di nuove eliche) possa provocare un corto circuito a danno delle sue missioni storiche fondamentali? Ad esempio, come può il sistema universitario fornire soluzioni tecniche “di policy” per contribuire a gestire il riscaldamento globale senza compromettere la sua capacità di elaborare critiche “politiche” al sistema economico-sociale nel suo complesso, in quanto responsabile principale di tale fenomeno? Allo stesso modo, come può impegnarsi a perseguire strategie di sviluppo globale senza rinunciare a denunciare che disuguaglianze, migrazioni e guerre sono sovente gli effetti collaterali che proprio tale modello di sviluppo produce?
Forse, parlando di missione dell’università, bisognerebbe raccogliere l’invito di Erwin Panofsky a ripensare la tradizionale immagine della torre d’avorio non come il luogo della “beatitudine egoistica”, autoreferenziale e irresponsabile, ma come una “torre di guardia”, messa al riparo dalla società unicamente al fine di poter esercitare un ruolo di interlocuzione critica nei confronti della società stessa e dell’ideologia dominante di turno.
Più e prima ancora che di nuove missioni, forse in questo momento l’università ha soprattutto bisogno di ripensare a fondo le sue missioni storiche di ricerca e formazione. Per esempio, ha bisogno di una ricerca, ha scritto recentemente Alberto Abruzzese, “che sviluppi non le sue consolidate routine, ma sia invece tesa a identificare le zone espressive che emergono tra i vuoti e i silenzi dell’abitare: zone che dovremmo cercare di cogliere nella loro diversità piuttosto che novità [dal momento che] nuovo è aggettivo terribilmente moderno, continuista, dialettico, illusorio”. Così come ha bisogno di praticare una formazione che non sia più concepita come “trasmissione di sapere, educazione, allineamento, funzionalità”, ma che si avvicini il più possibile “all’idea di invenzione e messa in forma, alla possibilità di partecipare al farsi luogo di linguaggi diversi, diversamente loquaci, diversamente sensibili, rispetto a quelli di cui stiamo sempre di più verificando l’impotenza”.

LOCANDINA
Il convegno si può seguire online al seguente link 
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Indirizzo
Sala degli Angeli, ore 9.30-13.30 e 14.30-18.30, Via Suor Orsola 10 (Napoli)

Ateneo/i coinvolto/i
Università Suor Orsola Benincasa di Napoli

Dipartimento/i coinvolto/i
Dipartimento di scienze Formative, psicologiche e della comunicazione

Docente referente/organizzatore dell’iniziativa
Davide Borrelli

Destinatari dell’iniziativa (istituzioni, studenti, altre professioni)
Studenti, giornalisti, policymakers, insegnanti

 

 

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