Politiche della Valutazione: Prestazione, eccellenza e controllo nella società neoliberale
A partire dagli anni ottanta del secolo scorso, stati, organizzazioni e individui sono diventati oggetto di valutazione da parte di soggetti terzi, che, attraverso l’attribuzione di punteggi e la costruzione di classifiche, definiscono graduatorie e/o categorizzazioni relativamente a tutti gli ambiti sociali: dai livelli di democraticità, competitività e corruzione di uno Stato, alla qualità della vita delle città, dalle “performance” delle strutture scolastiche ed universitarie, agli indici di produttività dei lavoratori. Il metric power determina un duplice effetto sulla condizione del soggetto valutato: da un lato, un effetto conoscitivo, dal momento che esso consente di semplificare la conoscenza della realtà sociale; dall’altro lato, un effetto governamentale, nel senso che esso agisce in maniera normativa con l’intento di rendere i comportamenti dei soggetti valutati conformi al “modello ideale” immaginato dallo strumento.
Adottando una prospettiva multi e inter-disciplinare, che vede la partecipazione di studiosi di filosofia, scienza politica, sociologia e psicologia, il convegno intende offrire una mappatura critica del potere governamentale della valutazione su più livelli: istituzionale, relazionale, individuale.