Perché una Settimana della Sociologia?
Per due buoni motivi.
Il primo è quello di evidenziare la capacità della Sociologia di leggere i mutamenti sociali in atto, sia come tendenze macro a livello complessivo, sia collocandoli nei concreti contesti territoriali. Una disciplina dunque in grado di intrecciare la riflessione teorica e il confronto internazionale con le analisi di realtà specifiche e di dare concretezza alle stesse riflessioni teoriche.
Il secondo motivo è quello di rimarcare che l’Università non ha solo un ruolo fondamentale nella ricerca e nella formazione superiore ma è, può, e deve essere la sede privilegiata di un confronto e di positivo rapporto con le istituzioni e con gli attori sociali presenti sul territorio, in una logica di apertura e di confronto.
Apertura e confronto, da parte dell’Università e, specificamente, della Sociologia che sono ancor più centrali in questo momento storico, nel quale cui le analisi e le riflessioni ponderate sembrano spesso lasciare spazio a dimensioni più emotive che razionali.
Una sociologia pubblica aperta al territorio
Sono questi dunque i due motivi che hanno spinto la Conferenza dei Direttori dei Dipartimenti di Sociologia a organizzare, anche quest’anno, una Settimana in cui i diversi Dipartimenti organizzano, in molti casi in collaborazione tra loro, importanti iniziative ed eventi rivolti a un pubblico (tendenzialmente) non accademico sui temi sui quali essi hanno sviluppato maggiormente le proprie analisi e le proprie ricerche.
Ed è proprio questa la volontà di rimarcare non solo il ruolo delle discipline sociologiche nel leggere e interpretare i fenomeni sociali, ma anche il ruolo più ampio che Università e dei Dipartimenti hanno come soggetti centrali di diffusione del sapere nei territori in cui essi operano, che caratterizza maggiormente questa Settimana rispetto ad iniziative analoghe.
Una rete territoriale
In questa logica, di condivisione e di compartecipazione, la Settimana si caratterizza oltre che per la pluralità di sedi, per la varietà dei temi trattati, dei soggetti coinvolti e delle stesse modalità organizzative dei singoli eventi.
Comune è la decisione di presentarsi come una ‘rete’, in grado di condividere obiettivi di fondo e aspetti organizzativi, quali il sito WEB.
Ci sembra importante e significativo che abbiano sinora aderito alla proposta la grande maggioranza dei Dipartimenti di area sociologica: Bologna, Cagliari, Caserta, Catania, Cosenza, Firenze, Genova, Gorizia, Lecce, Milano (Bicocca, Cattolica e Statale), Napoli (Federico II e Suor Orsola Benincasa), Padova, Palermo, Parma, Pavia, Perugia, Pisa, Roma (La Sapienza e Roma 3), Reggio Calabria, Salerno, Sassari, Torino, Udine e Urbino.
Ma è pure importante e significativo che molte delle iniziative promosse vedano una collaborazione di più Dipartimenti e/o di più Atenei, anche di sedi diverse, prefigurando forme di collaborazione istituzionale abbastanza inusuali nell’accademia italiana.
Questa capacità di far rete, a livello nazionale e a livelli intermedi, ci sembra un ulteriore segnale della vitalità dei Dipartimenti di area sociologica e, soprattutto del loro volersi porre come soggetti consapevoli delle sfide, vecchie e nuove, che l’Università si trova ad affrontare.
I partner
La Settimana ha avuto il sostegno delle Associazioni scientifiche dei sociologi italiani (AIS, SISEC e SISCC) e il patrocinio dell’Istat, dell’INAPP e dello Svimez.
Comunicazione
Tiziana Longo (Strategic communication expert).
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ENGLISH VERSION
The Sociology Week is advocated and organized by the National Conference of Chiefs and Heads of schools in the field of Sociology, with Scientific Associations of Sociologists (AIS, SISEC and SISCC).
There are two main aims suggested for the Week.
The first one is to bring awareness about the ability of Sociology in reading ongoing social change, both as macro trends – at an extensive level – and locating them in specific social and territorial contexts. We are hence facing a discipline able to both endorse matters and support theoretical reflections.
Moreover, we believe that sociological knowledges are essential within an historical period when public ‘discourse’ based on learning from data is replaced by more emotional rather than rational elements.
The second aim is to assert the ‘public’ role of the University as a fundamental institution not only in the establishment of skills able to positively intervene on the reality, but also as a preferential ground of scientific and cultural development, capable of connecting with other institutions and social actors.
Initiatives are therefore involved in the third mission that does not seem to be fully embraced as pursued objective, even though it is formally associated with the two ‘historical’ functions of the University: Education and Research.
Within this perspective, we insist on the crucial role of the University and Departments as fundamental spaces not only of theoretical elaboration and research, but also of dissemination and of relation with knowledge in territories wherein they operate. This is what mainly characterizes our Week, in comparison with other initiatives related to specific disciplines affirmed in the last years.
Our governance called for the various Departments to organize events for a (mostly) non-academic audience on their most researched and analyzed topics, within the identified period (from October 14 to October 20).
It is, hence, a sharing and network prospect, as well as one of joint partnership and visibility of specific situations.
Within this communal framework, the Week is characterized by the plurality of sites, as well as the variety of topics, engaged actors and styles of organization of single events.
The choice to self-defining as a ‘network’, able to share essential purposes and organization aspects – such as the website – is communal.
We believe it is crucial and meaningful that 40 Departments in the Sociology field – or with a strong presence of sociologists – endorsed the call, which encompasses also the Sociology Festival in Narni, at its second edition, as well as initiatives promoted by the two Scientific Associations of Italian Sociologists (AIS and SISEC).
It is also significant that most of the initiatives allow for joint participation of diverse Departments and/or Universities, even from different places, empowering rather unusual – for the Italian academic context – forms of institutional collaboration.
The Week sees important sponsorships, as those from Istat and Svimez; additionally, Associations of professional sociologists (SOIS, AIST and SISS) participate in the Week.
This ability to create networks, at a national level as well as at intermediate ones, seems another signal of the dynamism of Departments in the Sociology field and, most of all, of their enthusiasm in self-defining as subjects aware of the challenges – old and new ones – that University is facing.
Communication: Tiziana Longo (Strategic communication expert)